CURE INALATORIE
Con le cure inalatorie (doccia nasale micronizzata, inalazione caldo-umida, aerosol, aerosol sonico, aerosol ionizzato, humage, irrigazione nasale) si introducono nell’apparato respiratorio l’acqua termale più o meno finemente frazionata e il gas in essa contenuto.
Doccia Micronizzata
L’azione della doccia micronizzata è un lavaggio profondo sia delle cavità nasali sia dei seni paranasali allo scopo di migliorare la loro funzionalità ed allontanare il muco patologicamente alterato. Viene effettuata all’inizio della seduta terapeutica quotidiana.
Inalazione caldo-umida
L’azione di questa terapia è di detersione e di stimolo sulla mucosa delle prime vie aeree (naso, faringe e laringe), le stesse vie che ricevono il massimo danno dall’inalazione della polvere e dello smog ambientale. Si esegue ponendosi ad una distanza di circa 20 cm dal getto respirando alternativamente con la bocca e con il naso.
Aerosol
Con una forcella nasale, un boccaglio o una mascherina si introducono per via nasale o orale fini particelle di acqua termale che si diffondono a tutti i livelli delle vie respiratorie.
Aerosol sonico
Le particelle di acqua termale, introdotte per via nasale, vengono sottoposte a vibrazioni da un flusso di onde sonore, in modo da raggiungere in profondità le cavità nasali.
Aerosol ionizzato
All’azione dell’aerosol si aggiunge l’effetto benefico della ionizzazione delle particelle d’acqua termale, che favorisce la loro penetrazione in profondità nelle vie respiratorie e ne facilita l’assorbimento.
Humage
Impiega esclusivamente la componente gassosa, cioè l’idrogeno solforato, che si libera dall’acqua termale raggiungendo naso, faringe, laringe, trachea e bronchi. Può essere eseguito con forcella nasale, boccaglio o mascherina mantenuti ad una distanza dal viso non inferiore ai 2 cm.
Irrigazione nasale
Con l’irrigazione si deterge la mucosa nasale dalle secrezioni ristagnanti preparandola a ricevere le particelle delle altre cure inalatorie. È quindi consigliabile che l’irrigazione, così come la doccia micronizzata, preceda sempre le cure del ciclo inalatorio.
Areosol
Sono molto importanti le modalità di esecuzione dell'aerosol per raggiungere una buona risposta terapeutica.
Occorre
ricordare che la respirazione nei lattanti e nei bambini piccoli, a riposo, avviene prevalentemente per via nasale e inoltre inalano l'aerosol senza modificare la frequenza e la profondità del loro respiro mentre un bambino più grande è
capace di respirare, una volta che viene istruito in modo adeguato, più lentamente e più profondamente durante l'aerosol, facilitando la penetrazione del farmaco nei polmoni.
È necessario
quindi fare attenzione, quando si adotta la mascherina, che la respirazione avvenga per via orale. Non è sufficiente tuttavia che la bocca sia aperta per fare correttamente l'aerosol, ma si deve invece incoraggiare il piccolo a respirare con la bocca:
da tutto ciò deriva che è in sostanza inutile eseguire la nebulizzazione mentre il bambino dorme.
La posizione del bambino più corretta per eseguire l’aerosolterapia è quella con il capo ed il tronco leggermente inclinati indietro, in modo da porre in asse le vie aeree.
La nebulizzazione deve avvenire a volume corrente, cioè con ritmo di respiro normale; non si deve parlare durante la nebulizzazione e l’ampollina deve stare il più possibile diritta.
TIPO DI NEBULIZZATORE
Per quanto riguarda gli apparecchi nebulizzatori, andrebbero adoperati soltanto quelli pneumatici e non quelli ad ultrasuoni, almeno per i primi anni di vita del bambino.
Gli apparecchi ad ultrasuoni infatti emettono particelle più grandi che si depositano più centralmente nell’albero respiratorio, costano di più ed il controllo della contaminazione batterica è più difficoltosa, in quanto le alte temperature che si raggiungono nei condotti favoriscono la contaminazione batterica stessa.
E’ bene sapere che i nebulizzatori pneumatici moderni, cioè usciti in commercio negli ultimi 2-3 anni, presentano anch’essi, come gli apparecchi ad ultrasuoni, un basso livello di rumorosità.
LA MASCHERINA O IL BOCCAGLIO?
La mascherina facciale naso-bocca (dalla metà del naso alla metà del mento) va usata per tutti i bambini poco collaboranti e pertanto nei primi anni di vita.
In seguito si può passare tranquillamente all’uso del boccaglio, migliore interfaccia paziente-apparecchio per aerosol per raggiungere le basse vie aeree; ciò richiede però una maggiore spiegazione al paziente che deve infatti essere allenato a non usare il naso, a non mettere la lingua davanti al boccaglio, a respirare a volume corrente e, se possibile, anche a trattenere il fiato qualche secondo ad ogni inspirazione.
Il boccaglio quindi va tenuto tra le labbra (ben serrate) e non tra i denti, senza ostacolarne il flusso con la lingua.
È importante che la maschera venga tenuta in posizione verticale e bene aderente al viso per tutta la durata della seduta aerosolica: è sufficiente allontanare anche di un solo cm. la mascherina dal volto perché più della metà dell'aerosol non venga inalata dal bambino, disperdendosi nell'ambiente.
La mascherina deve essere di materiale antiallergico, morbida ed ergonomica.
La mascherina dovrebbe inoltre possedere una valvola unidirezionale che serve a ridurre la dispersione del farmaco in fase di espirazione con la bocca.
DURATA DELLA NEBULIZZAZIONE
La durata della nebulizzazione influenza fortemente la compliance del paziente.
Un buon aerosol riesce a nebulizzare il farmaco contenuto nell’ampollina nell’arco di 7-8 minuti al massimo, per cui è assolutamente inutile protrarre la nebulizzazione oltre questo tempo, in quanto non gioverebbe né al bambino che così facendo si stanca e si ribella, né al familiare che glielo sta facendo fare.
Un aumento del tempo di erogazione è indice di malfunzionamento del nebulizzatore, così come un aumento della rumorosità della pompa di compressione.
E’ stato infatti dimostrato scientificamente che l’86% del farmaco viene erogato in 5-7 minuti, quindi ciò consentirà di evitare l’esasperazione del piccolo paziente per un guadagno terapeutico minimo.
QUANTIITA’ E TIPO DI FARMACO DA NEBULIZZARE
La quantità di farmaco da immettere nell’ampollina del nebulizzatore è di 3-3.5 ml in totale, cioè tra farmaco e soluzione fisiologica, quest’ultima utile per raggiungere proprio le quantità sopracitate.
E’ utile sapere che i farmaci in soluzione possiedono sia la caratteristica di non precipitare durante la nebulizzazione e sia quella di essere compatibili con molte altre molecole e pertanto, rispetto alle sospensioni, presentano un “plus terapeutico”.
Il principio attivo nei farmaci in soluzione infatti è completamente disciolto nel solvente, al punto da costituire un liquido unico, omogeneo.
Le particelle di farmaco nella sospensione acquisiscono un involucro liquido che, a seconda del nebulizzatore usato e del volume e forma delle particelle di farmaco stesso, possono essere troppo grosse tanto da non poter essere efficacemente nebulizzate oppure il farmaco può essere rilasciato in grosse gocce che vanno ad impattare nelle prime vie aeree e quindi non ottenendo in ambedue i casi l’effetto terapeutico desiderato.
Tutto ciò porta ad una minore veicolazione nelle basse vie aeree.
E’ bene utilizzare sempre la soluzione fisiologica come diluente.
Alla fine di ogni aerosol è consigliabile:
- lavare il viso del bambino, soprattutto se si è eseguita la nebulizzazione con la maschera, per eliminare le tracce residue del farmaco, che potrebbero irritare la cute del viso
- far risciacquare la bocca con acqua e bicarbonato o con un collutorio se sono stati usati cortisonici; nel caso di bambini non collaboranti può essere adoperata, per detergere il cavo orale, una caramella da fare sciogliere lentamente in bocca
- lavare l'ampolla, il tubo e il boccaglio (o la mascherina) con acqua corrente tiepida. L'ideale sarebbe mantenere questi accessori in una di quelle soluzioni disinfettanti che solitamente si usano per conservare i biberon.
Cure per la Sordità Rinogena
Insufflazione endotimpanica
Questa cura viene impiegata per effettuare un intervento mirato a livello della tuba uditiva e dell’orecchio medio. Consiste nel convogliare in un tubicino sottile, detto catetere, la componente gassosa dell’acqua termale (H2S) verso l’orecchio medio, attraverso la tuba uditiva. Viene eseguita da medici altamente qualificati. Questa cura è indicata sia nel bambino sia nell’adulto.
Politzer crenoterapico
Questa cura termale prende il nome dalla “manovra di Politzer” (deglutizione a narici completamente chiuse). Viene eseguita utilizzando la componente gassosa dell’acqua termale (H2S) convogliata in ogni fossa nasale tramite un’oliva di plastica. Facendo compiere al paziente delle deglutizioni (in genere 20-25) oppure facendo ripetere dei fonemi (K, G), l’idrogeno solforato raggiunge la cavità timpanica attraverso la tuba uditiva. Il politzer crenoterapico è un’alternativa all’insufflazione endotimpanica, nei casi in cui quest’ultima risulti essere difficoltosa o mal tollerata
Trattamento integrato con OZONOTERAPIA patologie ORL (Metodo dr. Rosa)
L'ozonoterapia (detta anche ossigeno-ozonoterapia) è una terapia che si basa sull'utilizzazione dell'ozono; l'ozono è un gas formato
da tre molecole di ossigeno; la sua formula molecolare è infatti O3*; fu scoperto da nel 1839 da Christian Friedrich Schönbein, un chimico tedesco naturalizzato svizzero. L'ozono è una sostanza presente in grandi quantità
nell'atmosfera terrestre dove viene prodotto grazie all'azione dei raggi ultravioletti sull'ossigeno.
L'ozono viene utilizzato sia in campo industriale che in campo medico; in quest'ultimo settore l'ozono viene utilizzato
miscelandolo a O2 (si parla di ozono medicale, noto anche come O2-O3).
L'ozonoterapia è praticata da quasi un secolo (sembra infatti che le prime applicazioni di ozonoterapia
risalgano alla Grande Guerra; attraverso di essa si curavano le ferite agli arti sfruttando il potere disinfettante dell'ozono per evitare la diffusione della cancrena), ma per un approfondimento delle ricerche sulle possibili applicazioni dell'ozonoterapia
si sono dovuti attendere moltissimi anni (ultimo ventennio del XX secolo).
L'ozonoterapia sfrutta le proprietà biochimiche dell'ozono; le sue azioni in campo medico sono di tipo anti infiammatorio,
battericida, fungicida e virustatico.
L'ozono non deve essere inalato (con la respirazione) perché è tossico. Non provoca effetti indesiderati se somministrato per altre vie e
a corretti dosaggi, che non devono eccedere le capacità che il glutatione e gli enzimi deputati all'anti-ossidazione (l'enzima superossido dismutasi e l'enzima catalasi) hanno di impedire che vi sia un accumulo di perossido di idrogeno e di anione superossido.
Tuttavia in mani esperte si possono sfruttare tutte le proprietà terapeutiche nelle patologie del naso e dell'orecchio, che non trovano beneficio nella terapia medica classica e termale. Come? Il paziente fa un'ispirazione profonda, trattiene il fiato
almeno 30 secondi mentre lo specialista insuffla l'ozono in ciascuna narice, con chiusura della stessa affichè nel "circuito chiuso" il farmaco possa esplicare le potenzialità terapeutiche (anti infiammatorio sulle mucose nasali (rinite), drenante
degli orifizi, antibatterico, anti fungino e virustatico). Il paziente dopo aver trattenuto l'ozono nelle alte vie respiratorie, compie ripetute deglutizioni per favorire l'accesso del gas ai condotti (tube d'Eustachio) favorendo un vero e proprio drenaggio
delle cavità, liberando dal dolore rimuovendo un'importante concausa del problema otorinologico.
Ogni seduta comporta almeno sei manovre singole.
Bastano poche sedute per capire il buon esito del trattamento.
Preparazione Ozono
Trattamento Osteopatico preliminare per Sinusite
Trattamento Sinusite in Pediatria con Ozono
Trattamento Sinusite nell'adulto con Ozono
Trattamento locale OTITE con Ozonoterapia nei bambini
Trattamento locale OTITE con Ozonoterapia nell'adulto (batterica e micotica)
Bagno turco, benefici su più livelli
Nel bagno turco il vapore che arriva sulla pelle apporta calore al nostro organismo. Grazie alla dilatazione dei pori e alla sudorazione, la pelle si deterge. Pulendosi in profondità elimina le sostanze “tossiche” per la nostra salute. La nostra pelle risulterà quindi più sana e lucida. L’alternanza caldo e freddo è una ginnastica vascolare, che migliora la circolazione sanguigna, per effetto di una vasodilatazione diffusa. Il calore si espande e attraversa i vasi sanguigni, attenuando le sensazioni di dolore. Il bagno turco porta reale beneficio a piccoli e grandi pazienti con malattie ricorrenti delle alte vie respiratorie (sinusiti, otiti, ecc..), decongestionando le mucose e facilitando l’espulsione del muco in eccesso. Una o più sedute di bagno turco sono un efficace aiuto anche per l’acne, le dermatiti, i dolori reumatici. Per ogni problematica vengono utilizzate specifiche essenze floreali. Innegabile l’effetto positivo sul sistema nervoso per ridurre lo stress , oltre ad avere un effetto tonificante sul nostro corpo, migliorarne il metabolismo, aumentandone la velocità e rendendo più facile anche il dimagrimento. Come per la sauna quindi ci sono reali benefici secondo indicazioni mediche e con poche controindicazioni. Oasi di benessere in un contesto professionale.